In Uganda, negli ultimi anni, le principali criticità che interessano lo sviluppo dei bambini: scarsa istruzione, violenza – inclusa violenza sessuale – sui minori, e alimentazione poco nutriente sono aumentate drammaticamente. In particolare, la chiusura totale delle scuole per 2 anni consecutivi (da marzo 2020 a gennaio 2022) a causa della pandemia di covid-19 ha prodotto un incremento del lavoro minorile, l’aumento delle gravidanze precoci e tassi drammatici di abbandono scolastico.
Il numero dei bambini cresce esponenzialmente, così i problemi di accesso all’acqua pulita, il tasso di povertà e la disoccupazione giovanile, che restano concentrate nel nord e nell’est del Paese. Nel il distretto di Lira, territorio del nord in cui vive la tribù Lango, a questi grandi problemi si aggiunge
“l’elevato rischio che i bambini – per la maggior parte orfani di entrambi i genitori o provenienti da nuclei familiari particolarmente vulnerabili – lascino definitivamente la scuola, perpetrando il circolo della povertà”.
Questo è quanto scrive la dott.ssa Sylvia Rose Adong Oteng, che gestisce una scuola che offre borse di studio da P1 (primary school) a S4 (senior secondary school) a ragazzi in situazioni di particolare vulnerabilità, ragazze per la maggior parte, sia per aiutarle a sottrarsi alla violenza domestica e alle discriminazioni di genere sia “perché sappiamo bene che istruire una donna significa porre le basi per l’istruzione di tutta la sua futura famiglia”. La dott.ssa Adong Oteng, in contatto con la Rete di Casale Monferrato, propone il coinvolgimento della ReteRR per sostenere alcune borse di studio. L’impegno per ogni borsa è di circa 400 euro annui che includono la retta scolastica, le tasse -elevate- per sostenere gli esami obbligatori alla fine di ogni trimestre, l’acquisto della divisa e delle cose richieste ad ogni studente per vivere nella scuola (materasso, sapone, cibo: fagioli e farina di mais, etc.). La ReteRR si impegna a sostenere 5 borse di studio all’anno (2000 euro).