La Rete Radié Resch sostiene da alcuni anni i progetti di padre Clemente Peneleu, un prete di etnia maya attualmente parroco di San Antonio Ilotenango, Guatemala, rivolti alle persone più vulnerabili della comunità. La comunità ha un’importante componente indigena.
Attualmente sono attivi due progetti: “Sin Fronteras”, che fornisce cure mediche a chi non ha accesso al servizio sanitario pubblico, e il “Progetto Educativo Juan Gerardi”, che all’interno del percorso di istruzione scolastica integra e valorizza la storia e le tradizioni della cultura maya.
Questi progetti sono rilevanti perché operano in un contesto sociale – il Dipartimento del Quiché – gravato da problemi strutturali enormi, continuamente denunciati dalle organizzazioni umanitarie e anche dai vescovi: corruzione diffusa, criminalità organizzata, narcotraffico, migranti respinti, malnutrizione. Nel Quiché la situazione nutrizionale è infatti tra le più gravi del Guatemala. I dati sulle condizione di salute riportano che il 69% della popolazione è in condizioni di malnutrizione cronica e il 27% in condizioni di malnutrizione cronica severa, dato ben superiore alla media nazionale che è del 17%.
Padre Clemente ha collaborato con il vescovo mons. Juan Gerardi, ucciso due giorni dopo aver presentato il famoso libro di testimonianze e denuncia “Guatemala Nunca Mas” contro le violenze dei regimi che hanno insanguinato il Guatemala per circa trent’anni. Per la sua azione sociale e il suo impegno di pacificazione a seguito della guerra civile, padre Clemente ha subito numerose intimidazioni e perfino minacce di morte.
L’ultimo progetto recentemente avviato e proposto alla Rete per un sostegno riguarda la coltivazione di caffè da destinare al mercato interno alla comunità di San Antonio. Protagonista del progetto è un gruppo di donne. Il ricavato delle vendite è utilizzato per sostenere i percorsi di studio di ragazze e ragazzi della comunità che non potrebbero altrimenti sostenere i costi della scuola oltre la primaria. Il progetto sarà discusso per l’approvazione nel prossimo Coordinamento nazionale della Rete Radiè Resch, a fine gennaio.