Il sostegno all’Attività dell’Associazione di volontariato ‘Medici Contro la Tortura’ è tra le poche operazioni della Rete Radié Resch in Italia.
Il referente di progetto ci scrive che beneficiano dell’intervento soprattutto “giovani uomini sopravvissuti alla tortura (89 nel 2021) provenienti dall’Africa (Gambia, Nigeria e Senegal in primo luogo) ma anche da altre aree geografiche, come la Turchia, l’Iraq e la Siria. Si tratta per la maggior parte di persone che hanno avviato un ricorso qui in Italia contro il diniego della protezione internazionale e che si trovano pertanto in una situazione di limbo giuridico che ne determina una particolare fragilità, sia dal punto di vista legale sia dal punto di vista psicologico e sociale. È quindi fondamentale l’intervento olistico, con un team costituito da un medico internista, uno psicologo, un’assistente sociale e un mediatore linguistico, indispensabile anche per mediare l’universo culturale e simbolico dei nostri utenti
Con l’allentamento delle misure di contenimento della pandemia, abbiamo avviato anche un’attività di alfabetizzazione sanitaria di gruppo, con l’intento di aumentare l’autonomia degli utenti rispetto alla fruizione dei servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale; inoltre due incontri di alfabetizzazione digitale e dei circle time per riflettere insieme sulle esperienze dei laboratori. Tutte queste attività, che abbiamo potuto condurre grazie al sostegno dei nostri donatori, si sono svolte all’esterno, oltre i confini dell’attività ambulatoriale, sono state molto partecipate/apprezzate, e ci hanno permesso di lavorare in modo più mirato sui processi di inclusione sociale.
Ci sembra utile continuare in questa direzione.”