Questa nuova operazione, approvata nell’ultimo Coordinamento naz. della Rete Radié Resch, è stata proposta dal MST (il Movimento politico-sociale brasiliano dei lavoratori rurali Senza Terra, che lottano per il diritto di rimanere a lavorare la terra e la necessità di una riforma agraria) e dall’ELAA (la Scuola Latino-Americana di Agroecologia basata sulla pedagogia degli oppressi di Paulo Freire), in continuità con l’operazione recentemente conclusa. Segue una sintesi del progetto ricevuto da Paolo Guglielminetti (Rete di Casale Monferrato):
Motivazione
“Sementi, patrimonio dei popoli a servizio dell’umanità”
Riscattare le sementi ancestrali significa affrontare di petto la lotta contro l’agribusiness e la produzione transgenica. Le sementi autoctone vengono distrutte per la contaminazione delle sementi transgeniche: nel 2003 esistevano 150 varietà di mais autoctono, oggi ne sono rimaste solo 40. Inoltre, i contadini stanno perdendo autonomia, e la loro cultura è minacciata. La sfida di recuperare le diverse varietà di sementi autoctone si lega al progetto di autonomia dei popoli, ed è finalizzata anche al recupero di un patrimonio culturale millenario. Infine, questo riscatto delle sementi può garantire una migliore e più ricca alimentazione sulle tavole dei lavoratori, sconfiggendo la fame.
Il progetto di produzione di mais autoctono inizialmente coinvolgerà 15 famiglie residenti nell’”Accampamento Contestado” (Lapa, Paranà), con la durata di almeno un triennio caratterizzato da ricerca, formazione e coinvolgimento delle famiglie nel MST, soprattutto le donne che sono storicamente le custodi delle sementi.
Obiettivi
Generale
Formare un gruppo di contadini “assentados” (insediati nella terra) per recuperare, curare e conservare sementi di mais locale per rafforzare la lotta contro gli OGM.
Specifici
Svolgere incontri tecnici di orientamento e formazione con le famiglie coinvolte e, con queste, realizzare 15 sperimentazioni di varietà specifiche di mais locale; fare ricerca permanente sul salvataggio dei semi di mais tradizionali; stimolare il processo di formazione politica dei contadini; garantire il rafforzamento dei legami con le organizzazioni comunitarie rurali e urbane.