Il sistema israeliano di oppressione e discriminazione del popolo palestinese nei territori occupati continua. Nel mese di settembre ci sono stati nuovi attacchi alla comunità palestinese proprio nel territorio raccontato dal film “Sarura”. Miriam Arcelli, che aveva conosciuto le persone di questa comunità, scrive: “Hafez Huraini è un palestinese che vive ad At-Tuwani, una sessantina di Km a sud di Gerusalemme, nel cuore delle South Hebron Hills. Il piccolo villaggio si trova non lontano dal confine meridionale dei territori occupati, nella zona C, quella sotto il completo controllo militare e civile dello Stato di Israele (così circa il 60% della Cisgiordania).
Ho conosciuto personalmente Hafez durante un Pellegrinaggio di Giustizia effettuato ormai nel lontano 2013 con Pax Christi. In dieci anni purtroppo la situazione nei territori non è cambiata se non in peggio. Hafez, uomo mite e determinato a restare nel suo villaggio di At-Tuwani, ha fatto del Sumud [risolutezza], della resilienza nonviolenta, la sua ragione di vivere insieme a tutta la sua comunità, di generazione in generazione. Da quando la loro vita è diventata un continuo sopruso hanno chiesto aiuto all’associazionismo internazionale, anche israeliano, per rivendicare il diritto all’esistenza sulla loro terra; ma soprattutto hanno pensato, discusso e deciso tutte e tutti insieme che la strada per resistere è quella di non soccombere alla logica della prepotenza e dell’ingiustizia subìta e di farlo usando la forza delle azioni nonviolente.
Il 12 settembre scorso Hafez è stato brutalmente attaccato ad At-Tuwani, mentre stava coltivando la sua terra, da coloni israeliani armati che lo hanno picchiato selvaggiamente fratturandogli le braccia. L’esercito israeliano, invece di arrestare i coloni, ha arrestato Hafez incarcerandolo. In seguito ad una forte mobilitazione Hafez è stato liberato e pur con molte limitazioni, ha potuto riabbracciare la sua famiglia.
Non stanchiamoci di sostenere chi lotta per l’autodeterminazione e per la libertà mettendo in campo azioni di lotta nonviolenta…”