Pacto, Ecuador: Aggiornamento sull’operazione ‘Frente Antiminero’ Settembre ’24

La Rete di Trento ci ha inviato il report del recente viaggio fatto da alcuni di loro per conoscere di persona i referenti dell’operazione ‘Frente Antiminero’, l’avvocata Yuli Isamar Tenorio Barragàn e Eddyn Cortés, vicepresidente del Frente, e altri attivisti, e insieme fare il punto su questa operazione sostenuta dalla Rete Radié Resch. Il progetto (vedi post Maggio’23 pubblicato nel nostro sito) ha come obiettivo il sostegno giuridico, economico e psicologico ai contadini del municipio di Pacto che si battono contro le aziende minerarie che minacciano il loro territorio, peraltro incluso tra le aree naturalistiche protette dall’Unesco. Lo scorso anno il contributo della Rete Radié Resch è stato utilizzato per organizzare la campagna referendaria contro lo sfruttamento minerario della zona. Ecco alcuni estratti del report:

“L’esito del referendum è stato positivo: i contratti con le società minerarie non verranno rinnovati e l’attività di estrazione è cessata. L’unica società che era riuscita a rinnovare il suo contratto prima del referendum ha dovuto comunque sospendere l’attività estrattiva. I blocchi istituiti dal Frente sulla strada percorsa dai camion che trasportavano il materiale estratto dalle miniere sono stati tolti, ma la vigilanza sul territorio continua.

Lo sfruttamento minerario è un problema che investe tutto l’Ecuador e anche i paesi vicini, come il Perù (dove ai bambini che abitano nelle zone di estrazione sono stati rilevati piombo e mercurio nel sangue) e il Brasile, e nelle zone più povere non trova barriere di sorta, anche perché ci sono spesso la connivenza dei governi e il finanziamento di queste attività da parte di organizzazioni criminali. Lo sfruttamento minerario immette sul territorio sostanze chimiche che uccidono l’ambiente, porta via l’acqua e condanna il territorio alla desertificazione. Per questo è importante sostenere non solo chi si oppone agli sfruttatori minerari, come il Frente, ma anche le realtà come Copropap — la Cooperativa dei produttori locali di canna da zucchero (commercializzata in Italia da Altromercato) — che offrono attività lavorative concrete alle famiglie e ai giovani. Dove cresce la canna da zucchero si può far crescere la foresta, dove c’è lo sfruttamento minerario non cresce più nulla e la povertà della gente aumenta.

Pacto è stato un esempio positivo di lotta nonviolenta: grazie al sostegno economico ricevuto, nessun contadino ha dovuto pagare di tasca propria, nessuno ha dovuto vendere la sua terra per pagare le spese processuali. Sono stati sì criminalizzati, ma sono stati sostenuti, anche psicologicamente. Il supporto dato da Yuli e dai suoi collaboratori è stato decisivo.

Per i prossimi anni il Frente vuole continuare a lavorare sulla coscientizzazione ambientale, non solo a Pacto. Il contributo della Rete Radié Resch verrà utilizzato: 1) nell’azione di controllo e protezione dell’ambiente (si deve tenere sotto controllo la miniera di Melina, che si estende su 444 ettari di territorio e aveva rinnovato il suo contratto poco prima del referendum: attualmente, pur avendo dovuto sospendere l’estrazione, mantiene l’agibilità delle gallerie che ha scavato) e del rispetto dei diritti ambientali; 2) per concludere le azioni giudiziarie, che sono state volutamente e continuamente procrastinate per creare disagio e fare pressione sugli interessati; 3) per lavorare con le persone e per la loro sicurezza. La natura si ricrea, le persone no, per questo è importante continuare a stare vicino alle persone e sostenerle.”

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