Loncopué, Argentina: Diritti umani persi in 5 mesi di presidenza Milei Maggio ’24

A inizio maggio Viviana Vaca, referente dell’operazione ‘Mesa Campesina’ sostenuta dalla Rete Radié Resch, scrive alla Rete di Noto dolorosi aggiornamenti:

Quante cose da dirvi dall’Argentina… quante situazioni dolorose in cui ci troviamo a vivere come Paese, tanti passi indietro in materia di giustizia, diritti umani, Diritti dei Popoli Indigeni.

Sembra incredibile che in meno di cinque mesi di governo del Presidente Milei sia stato tolto così tanto ai più deboli. Diritti che hanno richiesto decenni per essere conquistati sono oggi seriamente minacciati di scomparire e alcuni sono già persi.

Gli aggiustamenti a livello economico sono enormi; i prezzi sono aumentati in alcuni casi oltre il 300%, 400-500% … Non ci sono limiti e lo Stato non interviene. Diritti fondamentali come la sanità e l’istruzione pubblica sono considerate “spesa” pubblica e sono drasticamente tagliate.

Vengono alla luce con forza e risentimento il razzismo e la stigmatizzazione nei confronti dei Popoli Indigeni. Anche nei confronti della storia della Dittatura militare si mettono in dubbio i Desaparecidos minimizzando  l’orrore di quegli anni, dicendo che non erano“30mila Desaparecidos” ma “tanti di meno”… come se ciò servisse a ignorare il genocidio.

E una delle cose più tristi e dolorose è vedere quante persone semplici, stanche di tanta corruzione, hanno creduto che Milei fosse la via d’uscita e gli hanno permesso di salire al potere. Sebbene il modello Kirchnerista fosse contaminato da una grande corruzione, non sarebbe mai andato contro i più vulnerabili, né avrebbe consegnato il Paese a potenze straniere o al governo degli USA o di Israele come sta facendo Milei.

Cari amici, amiche,… non voglio stancarvi con queste tristi notizie. Qui continuiamo la lotta che non si abbandona mai… E come rispondono le nostre care e stimate Madri di Plaza De Maio alla domanda: “Per quanto tempo ancora combatteremo?”… “PER SEMPRE!!!!”, rispondono.

Vi salutiamo con affetto e tenerezza dalla Patagonia.”

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