L’11 novembre, durante il Coordinamento della Rete Radié Resch da remoto, Tereza Sargsyan, referente delle operazioni della ReteRR in Armenia, ci aggiorna sulla situazione attuale:
Il progetto di formazione professionale alla falegnameria, ancora in corso, sta procedendo molto bene perché 5 dei 10 studenti che hanno finora partecipato al laboratorio per la costruzione di mobili hanno già trovato lavoro.
Resta però il grande problema dei profughi armeni arrivati dall’Artsakh: il Governo se ne è fatto carico (almeno per il cibo e l’alloggio), ma molte famiglie stanno ancora cercando una sistemazione. I profughi sono stati distribuiti nelle varie regioni dell’Armenia. Nell’ambito internazionale, invece, non si parla più di profughi, ma di “popolazioni trasferite” e questa non è una buona notizia.
Per l’accoglienza ai profughi, soprattutto per le necessità che vanno oltre il vitto e l’alloggio, una buona cosa potrebbe essere quella di utilizzare il laboratorio di falegnameria per costruire letti per i bambini. L’idea è quella di ordinare in Russia i pezzi in legno dei letti già tagliati, da montare nel laboratorio. I letti sono per bambini da 2 anni in su, fino alla lunghezza di m. 1,60. Un letto costerebbe 60 €, poi sarebbe giusto pagare 10 € per ogni montaggio i ragazzi che lavorano. Nella zona di Gyumri c’è necessità di circa 60 letti, per cui il costo totale si aggira attorno ai 3.600 €, ma sarà lanciata anche una raccolta fondi. Tereza chiede un contributo alla Rete per questa operazione straordinaria, in aggiunta all’operazione del laboratorio di falegnameria.
Il Coordinamento approva la nuova operazione straordinaria limitandola, per il momento, all’importo di 1.000 € che saranno erogati a gennaio 2024 (in presenza dei fondi necessari).