Adjumako, Ghana: aggiornamento sul sostegno alla scolarizzazione delle ragazze Gennaio ’23

Alcune amiche e amici della ReteRR di Verona nel novembre scorso sono ritornati in Ghana, nel villaggio di Adjumako, dove da alcuni anni la Rete sostiene un’operazione per promuovere la scolarizzazione delle ragazze. Si tratta del sostegno alle spese scolastiche di ragazze che altrimenti abbandonerebbero presto gli studi perché le loro famiglie, particolarmente povere, non sono in grado di sostenere le spese neanche della junior high school (scuola media). In Ghana anche l’iscrizione all’esame finale di scuola media, che certifica un’istruzione di base, costa parecchio. E se ci sono disagi —come ricordava Emma Garthey, referente dell’operazione ad Adjumako — sono le ragazze, le donne le prime a subire discriminazioni come quella di dover rinunciare alla propria istruzione.

Da quando l’operazione ha preso avvio, nell’anno scolastico 2015/2016, ha garantito che nessuna ragazza abbandonasse più la scuola per ragioni economiche e ha incoraggiato diverse ragazze non solo a concludere la junior high school, ma anche a frequentare la senior high school (scuole superiori) fuori dal villaggio o a iscriversi a corsi professionali o tecnici; inoltre, qualche ragazza sta arrivando all’Università. Il discorso che Emma Garthey ha tenuto ai primi di novembre nel cortile della scuola di Adjumako, davanti all’assemblea del villaggio, aiuta ulteriormente a capire i successi dell’operazione:“…Finora abbiamo sostenuto 64 ragazze e l’anno scorso abbiamo incluso 8 ragazzi.

Il nostro obiettivo era quello di portare queste ragazze all’Università. Anche se non siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo, siamo felici perché non siamo più al punto di partenza. Per esempio, fino al 2014/2015 il tasso di superamento del BECE (l’esame finale di scuola media) di Adjumako era del 27%, ma da quando abbiamo iniziato a sostenere la scuola è sempre stato del 100%. Lo stesso vale per le gravidanze adolescenziali. Prima era un fatto molto allarmante. Le ragazze di 13 e 14 anni rimanevano incinte a un ritmo preoccupante e abbandonavano la scuola. Gli insegnanti sono qui e possono testimoniare che si trattava di un fenomeno grave. Ma da quando è iniziato questo progetto tutto è cessato.…”

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *