Dopo aver scritto agli abitanti di Gaza e agli ebrei sostenitori del governo Netanyahu, l’amico Mazin Qumsiyeh scrive una terza lettera al resto del mondo, sollecitando all’azione coloro che hanno a cuore la causa palestinese. Eccola tradotta in italiano (l’originale in inglese è nel sito web di Mazin).
31 ottobre 2023
“Come promesso, questa terza lettera aperta è indirizzata al resto dell’umanità:
Inizierò dicendo GRAZIE a nome di tutti i palestinesi. Grazie per aver mantenuto la vostra umanità. Grazie per non aver ceduto alle menzogne e alle distorsioni che avete sentito da politici e media corrotti (sì, corrotto è chiunque sostenga un regime di apartheid che dura da 75 anni – vedi ongaza.org Domande n. 6-9). Non sottovalutate il vostro potere individuale di agire. Milioni di persone sono scese in piazza negli ultimi giorni in questa rivolta globale. Se ognuno di loro si prendesse il tempo di scrivere a qualche altro (famiglia, amici, politici, media), potremmo fermare questo genocidio. Israele non può essere al di sopra della legge e non può farla franca con il terrorismo di Stato e con la perpetrazione di un olocausto.
Noi in Palestina abbiamo davvero paura e non solo per i 2,3 milioni di palestinesi di Gaza che vengono eliminati, ma anche per noi stessi in Cisgiordania e nella Palestina del 1948, ignorata per decenni dal mondo e con leggi di apartheid sempre più severe e la furia dei coloni. Temiamo anche per le potenziali vite che israeliani e americani perderanno nella rabbia e negli appelli alla vendetta che nascono dall’olocausto di Gaza. La spirale della violenza si intensifica, abbiamo paura di erodere l’umanità.
Oggi la situazione a Gaza è catastrofica, in quanto si passa a uno stadio superiore di carneficina: dalla morte improvvisa e dal ferimento dei civili a causa di bombardamenti senza preavviso, alla morte per sete, fame, mancanza di igiene e collasso dei servizi sanitari (politiche israeliane di omicidio di massa con la negazione del necessario per vivere). Questa non è una morte accidentale durante la guerra: è un genocidio di una popolazione prigioniera. Il bombardamento incessante di edifici residenziali e persino di persone per strada ha comportato la morte di centinaia di civili al giorno. Ora il numero ufficiale è di 8.010 civili uccisi e oltre 21.000 feriti (il 75% donne e bambini) e se aggiungiamo quelli che risultano dispersi e sepolti sotto le macerie si arriva a oltre 10.000 civili uccisi in tre settimane. Questi non sono numeri, come già detto, l’elenco dei nomi e delle età è disponibile e viene tradotto ora in inglese. Metà della popolazione di Gaza è costituita da minori e il 42% delle vittime sono minori. Ma questo impallidisce se paragonato alla negazione persino delle medicine e del carburante (neonati e pazienti in dialisi muoiono per la mancanza di carburante per i generatori degli ospedali rimasti devastati). Il sistema sanitario è completamente collassato e Israele si rifiuta persino di fare una pausa o di consentire gli aiuti umanitari.
Due giorni fa abbiamo commemorato l’anniversario del massacro di Kufr Kasem del 1956 ( https://en.wikipedia.org/wiki/Kafr_Qasim_massacre ), ma i massacri intenzionali in Palestina hanno una storia di 75 anni. Ecco alcuni esempi:
https://english.ahram.org.eg/News/510520.aspx
Einstein e altri furono profetici sull’ascesa precoce del fascismo quando condannarono il partito che aveva commesso il massacro di Deir Yassin nel 1948. La loro lettera è da leggere:
http://qumsiyeh.org/einsteinetalonbegin/. Si noti che gli autori di questo e di molti altri massacri del 1948 sono diventati il Likud che oggi governa Israele.
Vi esorto a diffondere informazioni come quelle ora disponibili su ongaza.org. Il nostro messaggio deve essere chiaro e le nostre azioni devono essere evidenziate:
– C’è un genocidio/olocausto in corso a Gaza e fa parte di un programma di 75 anni per eliminare i palestinesi e trasformare la Palestina in Israele (uno stato di apartheid). Israele, come tutti i paesi colonizzatori, non ha mai accettato i diritti delle popolazioni indigene.
– Questo NON riguarda il Movimento di resistenza islamico Hamas (fondato nel 1988). Si tratta della Palestina e dei palestinesi a cui sono stati negati i diritti per decenni da un regime sostenuto dall’Occidente. I loro diritti includono il diritto dei rifugiati di tornare alle loro case e terre e di essere trattati in modo equo.
– Non lasciamoci ingannare dagli infiniti discorsi sulla “soluzione dei due Stati” (Ben Gurion disse che si trattava solo di una campagna di pubbliche relazioni destinata a dare più tempo al rafforzamento della colonizzazione). Il suo scopo è quello di distrarci dalla ricerca dei diritti umani fondamentali, quindi vi prego di insistere sul riconoscimento dei diritti dei palestinesi.
– Dobbiamo diffondere la campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (vedi bdsmovement.net) che lavora per porre fine al sostegno internazionale all’oppressione dei palestinesi da parte di Israele e per fare pressione su Israele affinché rispetti il diritto internazionale. Proprio come in Sudafrica sotto l’apartheid.
– Dobbiamo segnalare chi trae profitto dalle guerre e dai tentativi di plasmare il Medio Oriente in modo che sia abitato da un popolo sottomesso (vedi ongaza.org Domanda n. 14).
– Dobbiamo anche esigere che i leader israeliani e occidentali che sostengono questo genocidio rendano conto dei crimini di guerra e contro l’umanità commessi.
– Dobbiamo liberare non solo Gaza e la Palestina dagli occupanti sionisti, ma anche liberarci dal loro tentativo di colonizzare le menti occidentali attraverso i media.
Ci sono 15 milioni di palestinesi nel mondo. 7,3 milioni sono sottomessi all’occupazione israeliana e al regime di apartheid. Gli altri sono in esilio forzato. I palestinesi hanno pagato pesantemente con il loro sangue gli interessi del colonialismo israeliano (si veda il libro di Nur Masalha “Imperial Israel and the Palestinians”). La nostra resistenza e resilienza è ciò che impedisce a Israele di espandere il suo impero come originariamente previsto.
VI PREGHIAMO di informarvi, di smascherare le menzogne, di fare pressione affinché siano difesi i diritti umani, di combattere l’oppressione e l’ingiustizia con tutto ciò che avete. Per idee di azioni specifiche, consultate:
http://qumsiyeh.org/whatyoucando/ e http://ongaza.org Domanda n. 19.
L’azione è il miglior antidoto alla disperazione. Rimanete umani e AGITE di più.”