Emma Garthey, referente dell’operazione MAEP (Maame Adjeibah Educational Project) di sostegno alla scolarizzazione delle ragazze nel villaggio di Adjumako, ha inviato un dettagliato report sugli ultimi sviluppi di questa operazione, sostenuta dalla Rete Radié Resch.
Come forse ricordate, si tratta del sostegno alle spese scolastiche di ragazze che altrimenti abbandonerebbero presto gli studi perché le loro famiglie, particolarmente povere, non sono in grado di sostenere le spese neanche della Junior High School (scuola media).
Riportiamo gli estratti più significativi del report:
“Il progetto MAEP ha apportato benefici a molte famiglie. Il progetto si è gradualmente ampliato. È passato da una manciata di ragazze di Adjumako a una comunità di persone con diversi livelli di istruzione, dalle studentesse delle scuole di base a giovani laureate sparse in diverse località del Paese. Attualmente, 96 bambine hanno beneficiato del programma. 59 di queste stanno ancora frequentando attivamente la scuola, distribuite tra i vari livelli di istruzione. …
Il nostro grande obiettivo, come équipe, è quello di vedere ragazze povere, timide e timorose di Adjumako crescere e diventare donne istruite, sicure e potenti, capaci di influenzare e trasformare positivamente la loro società, le loro famiglie e la loro generazione.
Per il momento evidenziamo i successi che arrivano lungo il cammino di questo progetto:
1– Da quando è iniziato il progetto MAEP, nella scuola di Adjumako le alunne hanno ottenuto un tasso disuperamento del BECE (Basic Education Certificate Examination) del 100% [superare il BECE è la condizione per iscriversi ad una scuola superiore].
2- Sono di molto diminuite le gravidanze in età adolescenziale, fenomeno che era la norma e causa dell’abbandono scolastico e del finire per strada con grandi vassoi sulla testa, inseguendo
3- Infine, uno dei maggiori risultati del progetto MAEP è l’aumento dell’interesse dei genitori, del potere politico, dei leader tradizionali e dell’intera comunità verso l’istruzione.
L’attività principale del progetto MAEP è il pagamento delle rette scolastiche delle bambine per mantenerle a scuola: tassa PTA [Parent-Teacher-Association], tassa per lo sport, tassa per la stampa degli esami, ecc. Tasse che finiscono con l’aggiungere un importo considerevole che è spesso difficile da pagare per i genitori che possono guadagnare anche solo 500 Ghc (Ghana cedis), un equivalente di circa 50 € al mese. Le beneficiarie frequentanti università/istituti terziari sono sostenute con 1000 Ghc, l’equivalente di 80 €, o più, a seconda della situazione finanziaria dei genitori o dei tutori, e 2000 Ghc, l’equivalente di 160 €, quando la bambina è orfana e il tutore ha difficoltà economiche. Grazie all’aiuto del gruppo ReteRR di Verona vi è pure il rinnovamento degli ambienti fisici: un bellissimo edificio polifunzionale che servirà da biblioteca scolastica ben attrezzata, da mensa moderna e da servizi igienici moderni è in fase di completamento. …Nel corso degli anni, il progetto MAEP ha avuto l’enorme sostegno di alcuni direttori scolastici. L’ultima è una direttrice donna, nella persona della signora Mary Bediako.”