Pierpaolo Loi (Rete di Cagliari) ci ha inoltrato l’aggiornamento sull’operazione “Pequena Ponte (Piccolo Ponte)” scritto da Rita Maria Alves, referente di quest’operazione sostenuta dalla ReteRR, a conclusione del 2023. Come forse ricordate, si tratta di un ambulatorio di monitoraggio medico per bambine/i e ragazzi/e in condizioni di svantaggio sociale. Rita Maria ci informa che
“nel 2023 sono stati pubblicati i risultati di un ampio studio brasiliano di 5 anni, condotto dalla Fundação Osvaldo Cruz (FIOCRUZ), con una coorte di 19 milioni di bambini brasiliani seguiti dalla nascita ai 5 anni. Tra i risultati “sono state osservate sostanziali disuguaglianze etnico-razziali nella mortalità infantile in Brasile, soprattutto tra le popolazioni indigene e nere”. Lo studio ha infatti rivelato che i bambini di madri indigene hanno il 98% in più di probabilità di morire rispetto ai bambini di madri bianche nei primi 5 anni di vita e i bambini neri il 39% in più.
E commenta: “Questi risultati dimostrano l’importanza di valutazioni regolari e di monitoraggio della disuguaglianza etnico-razziale. … E’ credendo in questo che negli ultimi 5 mesi del 2023 abbiamo integrato il nostro progetto con il coinvolgimento e la formazione di giovani studenti universitari di medicina sul tema “Esperienze avverse nell’infanzia”, e visitato e incontrato la popolazione di interesse.
Con i bambini e gli adolescenti che già fanno parte di Pequena Ponte è stato effettuato il primo screening di laboratorio. Per i nuovi gruppi inizieremo non appena avremo l’approvazione del Comitato Etico dell’Università.
Non abbiamo ancora assunto l’infermiera, quello che abbiamo fatto negli ultimi 5 mesi è stato fornire uno stipendio ai volontari in modo che potessero avere più tempo a disposizione per la formazione, le visite iniziali e la partecipazione alle prime due sessioni di assistenza sanitaria con il gruppo di bambini e adolescenti che già fanno parte del Progetto Piccolo Ponte. Ad uno dei volontari è stato affidato il ruolo di responsabile della gestione del lavoro con il giovane team universitario e per questo abbiamo pagato uno stipendio minimo mensile.”
Rita Maria prosegue riportando i dettagli delle spese effettuate con il sostegno economico della Rete Radié Resch e conclude con auguri di speranza per il 2024 e “Abbracci fraterni.”